Il sito in cui si è intervenuti era un parcheggio dalla metà del ‘900 pavimentato con lastre di trachite, un anonimo luogo che diverrà uno spazio simbolico per la città mantenendo le dinamiche esistenti tra residenza, commercio, terziario e viabilità in un rapporto fluido tra le parti.
In questo luogo simbolico si ritroveranno rappresentati l’energia e il dinamismo radicato nella città attraverso la geometria delle linee della nuova pavimentazione che come un tessuto, chiaro riferimento alla vocazione tessile del territorio, si srotola sul piano, mostra il suo disegno, accostando i cambi di tono del materiale lapideo.
Questo piano ideale si espande sotto i palazzi delle quinte circostanti dilatando la dimensione della piazza.
Non è una piazza “frivola” o inventata, non è disorientante con l’introduzione di elementi fantasiosi, è una Piazza rappresentativa, di certezze, di solidi valori, di rigore. È costruita con materiali forti e resistenti, idonei all’uso: il porfido e i verdelli compongono la pavimentazione con una tessitura variabile per toni e lavorazioni. Lo spazio della piazza si individuerà per ampiezza, pulizia e rigore. La piazza avrà un centro simbolico segnato dal monumento e avrà un suono di una fontana che colmerà i pochi spazi di silenzio nella vita frenetica che in essa si svolge quotidianamente.